Voglio raccontarvi la bella esperienza di domenica 23 Ottobre, quella del laboratorio di costruzione del Mandala. E’ una pratica che spesso accompagna i miei corsi, sia quando faccio formazione agli insegnanti sia quando pratico Yoga della Consapevolezza Interiore con i miei allievi.
Ho condiviso questa arte con l’insegnante di Yoga Elisabetta ( Yoga a Noale ), entrambe crediamo molto nella condivisione di saperi e progetti tra colleghi, la cooperazione è un principio cardine per noi maestri di yoga e meditazione.
Cosa abbiamo fatto ?
Elisabetta ha guidato il gruppo tramite Asana ( posizione ) che aveva scelto con cura, ogni asana proposta è stata di aiuto per sentire il corpo tramite i colori collegati ai chakra. I chakra sono molto importanti nella filosofia dello yoga, in sanscrito questa parola significa ” ruota, cerchio”. Negli antichi testi indiani, vengono definiti come centri dove scorre l’energia del corpo. Si trovano in un punto preciso del nostro corpo, sono tantissimi ma i piu’ importanti sono sette. A questi sette chakra è collegato un colore. Elisabetta ha spiegato e fatto visualizzare per ogni posizione il colore abbinato al chakra.
In seguito quando tutti i corsisti si sono trovati in Shavasana ( posizione da distesi adatta alla meditazione ), io ho condotto una visualizzazione tramite immagini evocative legata al Mandala, un esercizio che da anni propongo e che sempre aiuta a focalizzare bene l’immagine per poterla poi andare a disegnare sul foglio. In questa visualizzazione ho lasciato anche spazi di ascolto interiore tramite il suono della campana tibetana ( chi mi conosce sa che è mia fedele compagna ). La campana aiuta le persone a sintonizzarsi con la propria realtà, lascia che i pensieri che spesso circolano per la mente rendendola irrequieta se ne vadano per fare spazio a questo suono sempre così affascinante e profondo.
Infine tutti hanno potuto disegnare il proprio mandala, io ed Elisabetta abbiamo preparato una grande quantità di elementi decorativi, dalle foglie del bosco, alla frutta, ai bottoni, alla lana, ai colori di ogni genere. Nella conclusione della mattinata ci siamo presi per mano e ringraziati per il tempo che ci siamo dedicati, un tempo di cura, attenzione per se stessi e crescita delle proprie capacità creative.
Ovviamente i mandala li abbiamo distrutti come prevede il rito, per aprirci al concetto di impermanenza, per imparare a lasciar andare.
Grazie a tutti i partecipanti.