Thich Nhat Hanh, oggi è considerato insieme al Dalai Lama, il portavoce più rappresentativo del Buddhismo nel mondo.
Il maestro è, non solo un monaco Zen, ma poeta, attivista di pace, guida spirituale riconosciuto in tutto il globo grazie ai suoi preziosi insegnamenti sulla consapevolezza e la presenza mentale.
Nasce in Vietnam centrale nel 1926, penultimo di 6 fratelli.
Fin da bambino manifesta interesse e curiosità verso i libri, in particolare le riviste buddhiste del fratello maggiore, che stima molto.
Racconta spesso che fu proprio un’immagine del Buddha su una di quelle riviste a colpirlo fortemente e a fargli capire quale fosse la sua vocazione. Quell’immagine di assoluta pace e serenità, che contrastavano fortemente con quel periodo storico di dominazione francese caratterizzata da forti ingiustizie diventa una sorta di faro.
A soli nove anni quindi Thich Nhat Hanh comprende che vuole dedicare la sua vita al perseguimento della pace, aiutando anche gli altri a trovarla e realizzarla. Diviene monaco a 16 anni, dedicandosi anima a corpo nel portare attraverso il buddhismo un messaggio di pace, fratellanza e riconciliazione nella società. Comprende subito che la sua vocazione non è quella di restare dentro il tempio, bensì stare in mezzo alle persone bisognose aiutandole concretamente ed anche spiritualmente.
A vent’anni gli viene attribuito il suo nome religioso: Thich Nhat Hạnh nome con il quale tutti lo conoscono nel mondo.
Nel corso della guerra in Vietnam, nel 1964 da vita a i Piccoli Corpi di Pace, movimento di resistenza non violenta più importante del secolo. Riunisce gruppi di monaci e laici che si prodigano nell’aiutare a ricostruire i villaggi bombardati delle campagne.
Tre anni dopo, nel 1967, viene candidato al Nobel per la pace da Martin Luther King. Due anni dopo fù costretto all’esilio, ma questo non gli impedì di dar vita alla Delegazione di Pace Buddhista, che ha preso parte alle trattative di pace di Parigi.
Gli venne negato il rientro nel suo Paese e così si stabilì in Francia, dove nel1982 fondò il Plum Village, comunità di monaci e laici.
Nel 2005 torna nel proprio paese per qualche mese dopo ben 39 anni di lontananza. Conduce in tutto il mondo seminari di consapevolezza, sull’arte del vivere, sulla pace e sulla riconciliazione fino a quando nel 2014 viene colpito da un ictus, che compromette la sua mobilità e l’uso del linguaggio. Nell’ottobre del 2018 decide di far ritorno in Vietnam nel suo “tempio radice” per vivere il tempo che ancora gli è concesso. Muore il 22 Gennaio 2022.
Oggi nel mondo i Centri di Pratica di consapevolezza nella tradizione di Plum Village preparano ogni anno circa 75.000 mila uomini e donne d’affari, insegnanti, psicoterapeuti, politici, sanitari, famiglie che sentono la necessità di una formazione che sappia toccare il cuore, parlare alla vera essenza di ciascuno di noi. Solo a scorrere brevemente la sua biografia si viene pervasi da un senso di benessere e tranquillità.
La sua grandezza risiede nella sua semplicità e purezza d’animo e di pensiero.
Anche visionando immagini e foto di Thich Nhat Hanh, il suo volto e i suoi tratti delicati infondono “pace” , quella pace di cui si è fatto portavoce nel mondo.
I miei insegnamenti, come maestra di meditazione e mindfulness pedagogica si ispirano moltissimo a tutti i suoi scritti e corsi.
La sua biografia c’invita a conoscere un uomo esemplare, per conoscere il suo pensiero e le sue riflessioni l’invito è quello di indagare tra gli innumerevoli testi da lui scritti.
Lasciatevi “scegliere” da qualche titolo, lasciate che sia il libro a chiamarvi.
Io ve ne consiglio uno:
https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__amare-in-consapevolezza-thich-nhat-hanh.php?nlpn=7379
“Non c’è via per la pace, la pace è la via.”
Thich Nhat Hanh